Supermoon

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2 dicembre 2013

Lo Yoga, contro ogni avversita'


"Ho conosciuto il mare meditando su una goccia di rugiada."
M. Gandhi

"Narra il mito che un giorno il dio Shiva, seduto sulla spiaggia di un'isola, stesse istruendo la sua sposa Parvati sulla pratica dello yoga, non accorgendosi però di un piccolo pesce che, nascosto tra le onde che si infrangevano sul bagnasciuga, ascoltava rapito tutte le sue parole. Quando i due déi si resero conto della presenza del piccolo intruso era troppo tardi: questi si era già dileguato tra i flutti, portando con sé tutti i segreti che aveva appreso. Il pesciolino nuotò per chilometri e chilometri, mentre elaborava e metteva a frutto dentro di sé gli insegnamenti che aveva carpito a Shiva. Tale era la potenza di questi insegnamenti che il pesciolino, nel breve spazio del suo viaggio a nuoto, passò attraverso tutte le tappe del percorso evolutivo finché, quando al termine del viaggio giunse a riva, sul continente, si era infine trasformato in un uomo. Quest'uomo, che si chiamò Matsyendra (Matsya in sanscrito significa "pesce"), fu il primo yogin della storia, e attraverso il suo insegnamento la scienza dello yoga poté essere conosciuta dagli esseri umani."


Lo yoga e' una pratica dalle origini millenarie. Delle tavole rappresentanti la posizione dell'aratro e del loto sono state rinvenute nella valle dell'Indo e datate 5000 a.C. E' un rituale spirituale, mentre lo si pratica ci si isola dall'ambiente che ci circonda, concentrandosi su se stessi. Lo scopo dello yoga e' acquisire consapevolezza di se', in un processo di conoscenza che rende mente e corpo due unita' inscindibili. In Oriente, la' dove e' nato, si pratica al mattino, si saluta il sole e si ritrova energia. E lo si fa preferibilemente all'aperto. In Occidente, dove i ritmi di vita sono diversi, lo si considera maggiormente una pratica che infonde relax e lo si pratica alla sera, al chiuso. 

Io mi ci sono avvicinata cosi' per caso, una quindicina di anni fa, quando ancora non se ne parlava tanto come oggi e non era una disciplina cosi' in voga nel mondo occidentale. Ero al liceo e l'avevamo presa tutti cosi', con la leggerezza con cui si prendono le cose serie a quindici anni. Provi, ma non ti lasci convincere, o se ti convince, non lo mostri. Poi son passati anni ed ecco che le nostre strade si rincontrano. Modena, con un'amica decidiamo di iscriverci a un corso: Hatha Yoga. Ammetto di averlo frequentato solo perche' avevo pagato la retta. L'unico momento rilassante erano i dieci minuti di rilassamento finale, dopo un'ora avanzata di hasana (posizioni) complicate e dolorose. Poi sono arrivata a Brighton e anche li' decido di seguire un'amica a Dru Yoga: quanto mi e' piaciuto! Uno yoga rilassante, un susseguirsi di posizioni alcune piu' statiche altre piu' dinamiche, volte a sciogliere le tensioni, riallineare la postura, riequilibrare parte destra e sinistra (che per tutta una serie di motivi, non sono mai uguali.) Li' ho imparato che nessuno di noi e' perfetto e che questo non ha importanza, che alle posizioni ci si avvicina gradualmente e ognuno arriva dove puo', perche' non bisogna mai sforzare troppo o provare dolore. Ciascuno segue il proprio ritmo, nulla viene imposto, quando in una posizione non si riesce piu' a stare si interrompe e ci si rilassa. E non si viene rimproverati. Quando poi una lunga lezione di yoga (una volta al mese un incontro mattutino di tre ore, un vero toccasana!) mi ha fatto passare un dolore al nervo sciatico che mi portavo dietro da oltre tre settimane nonstante gli antinfiammatori, ho capito che forse del bene lo fa davvero! Da allora cerco di non farmelo mancare, anche se la vita nomade degli ultimi anni non ha aiutato. Ho il rimpianto di non averlo mai provato in Australia, dove le lezioni si tengono sulla spiaggia. Poi pero' l'ho ritrovato, un mesetto a casa e ora qui. Questa volta faccio Kundalini Yoga, cantiamo anche dei mantra a inizio e fine lezione e poi facciamo degli esercizi che durano ciascuno tre minuti. Viene anche chiamato lo yoga delle casalinghe. Disperate?

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