Supermoon

Supermoon

27 febbraio 2014

...due anni dopo...

"Ecco a cosa serve il futuro:
a costruire il presente con veri progetti di vita."
L'eleganza del riccio

Due anni fa, il 27 febbraio, atterravo a Melbourne. Sedici mesi dopo, il 27 giugno o giu' di li', tornavo a casa. Quattro mesi fa, il 27 ottobre, poco dopo aver festeggiato il mio compleanno e messo la giacca invernale, sono arrivata qui. Tra due mesi, il 27 aprile, la stagione finira' e tornero' a casa, almeno per un po'. 
E' stato un cambio non indifferente, al quale ogni cellula del mio corpo si sta ribellando! La mente segue a ruota, o forse e' l'esatto contrario. Non importa. Nessuno mi ha piu' detto "Sei raggiante!", l'effetto Australia e' svanito. 
Quattro mesi non mi sono bastati per ambientarmi! Dove prima c'erano gli spazi sconfinati, ho trovato le montagne, alte, imponenti. Agli orizzonti pronti a tingersi come acquerelli si sono sostituiti cieli azzurri, di un azzurro intenso, ma troppo spesso carichi di neve. Alle infradito i Dr Martens e gli scarponi. E quella pelle biscottata, un ricordo lontanissimo! Se prima nelle lunghe passeggiate sul lungomare, per le citta', nell'outback ero io a dover decidere quando invertire la rotta, adesso son le due strade del paesello a riportarmi indietro; le posso ripercorrere al contrario, ma sempre qui mi portano. La liberta'... ah, la liberta'! Ma allora e' vero, cara Isabel, che quando l'assaggi non puoi piu' tornare indietro? E quando la vivi, ti manchera' per sempre? 
Nei due mesi che restano, se l'inverno lascera' spazio a qualche scampolo di primavera, le passeggiate potranno allungarsi e il pallore invernale lascera' forse spazio a una pelle dal colorito piu' sano. 
Questo forse attutira' lo shock. Uno shock fatto anche di molto altro, quello che temevo di piu'. Dove prima ho trovato rispetto, poi ho trovato la legge del 'tutto e' dovuto.' Un tempo che non e' piu' tuo. I grazie inaspettati e la riconoscenza non sono di casa qui. E questo qui e' grande, e' un qui che abbraccia l'Italia intera. Un qui al quale mi sento di rispondere 'E' cosi', ma potrebbe essere diversamente. Da altre parti lo e'. Credetemi se vi dico che si vive meglio, che si puo' vivere meglio, pur lavorando, pur facendo sacrifici. Ci sono posti dove non e' reato avere dei progetti e nemmeno realizzarli!' Parole al vento, che mi tornano indietro, che mi hanno fatta sentire un pesce fuor d'acqua. Parole alle quali non do piu' voce, perche' fa male. 
Ma non importa. Quel che importa e' essere partita quel 27 febbraio e anche quel 27 ottobre. Perche' ogni esperienza e' vita. Quel che importa e' che arrivi quel 27 aprile. 

Quel che importa e' che presto cammineremo sulla sabbia!